Boracay e Carabao, due paradisi dalle facce opposte

Siamo arrivati a Boracay in aereo da El Nido: si atterra a Caticlan e con la barca si raggiunge l’isola.

C’è una tassa da pagare perchè è una zona ambientale protetta, addirittura chiusa al pubblico per sei mesi per cercare di preservarla.

La White Beach, una delle spiagge considerate tra le più belle al mondo è effettivamente un paradiso di sabbia bianchissima e acqua davvero cristallina.

L’unico neo è il fatto che l’isola è stata resa alla stregua di una nostra Riccione, con tanto di McDonalds e Starbucks, piena di negozi da bolla turistica e per nulla autentici. Il risultato sono orde di turisti che soprattutto dal tardo pomeriggio si accalcano sulla spiaggia rendendola orrenda.

Personalmente amo la natura e il silenzio, quindi questa è la mia criptonite… Devo dire però che ne vale la pena vederla…

Per sfuggire al marasma ci siamo avventurati nella selvaggia Carabao.

E’ un’isola quasi vergine al turismo, tanto che ci sono tre resort e un ostello, e per raggiungerla ci siamo imbarcati da una piccola spiaggia vicino al porto di Caticlan su una barca che trasportava merce, il doppio delle persone che avrebbero dovuto starci, imbarcava acqua ed eravamo gli unici occidentali a bordo. Non è mappata nemmeno da google maps.

Beh, è stupenda. Bisogna fermarsi la notte perchè l’ultimo passaggio per il ritorno è alle 12, quindi abbiamo pernottato nell’ostello sulla costa ovest dell’isola e ripreso il “traghetto” il giorno successivo alle 6 del mattino.

E’ selvaggia, l’entroterra un’unica foresta, e sulla cima superiore ci sono delle scogliere da cui ci si può tuffare. Non ho mai visto l’acqua così pulita e cristallina. In più, c’eravamo solo noi. E’ stata semplicemente incantevole… per non parlare delle stelle che si vedono di notte dalla spiaggia buia, senza che nessuna luce possa disturbare la vista.

Terminata la gita siamo tornati ricaricati a Boracay, per una giornata di relax prima di partire alla volta di Siargao, ultima meta del viaggio.

Piccolo intramezzo, uno scalo a Cebu di una notte, finalmente in un hotel umano senza gente che russa e puzza di piedi. Un piccolo vizio per sopportare lo scalo di 23 ore per raggiungere Siargao.

Boracay e Carabao sono incredibilmente stupende per l’essere così tanto due facce paradisiache di una stessa moneta. Una turistica, quasi occidentale, caotica e iper sfruttata, l’altra incontaminata e silenziosa, selvaggia. Indovinate un po’ qual è la mia preferita?

Per sfogliare tutta la gallery e vedere le altre tappe, vai all’articolo dove racconto il mio viaggio nelle Filippine in 18 giorni.

Facebooktwitterlinkedin

Write a Reply or Comment

Your email address will not be published.