Un compleanno che profuma di dolci appena sfornati.

Siamo a Sala bolognese. Ne “La Cucina di Babette”.

Per una volta vicino a casa. Non mi pare vero. anche se sono appena arrivata da Roma e l’indomani ho il treno all’alba per Torino.

E’ una settimana intensissima, dove da lunedì a venerdì ho attraversato mezza Italia per fare tappe a Caserta, Roma, Bologna e Torino. Il solito motto del “chi si ferma è perduto” è sempre e universalmente valido.

Questo però è un giorno ancora diverso, ancora più importante: il mio compleanno. Il trentesimo per l’esattezza. Dicono sia un traguardo importante. Il terrorismo psicologico è sempre in agguato, quello di chi ti dice che non sei più una ragazzina e chi ti minaccia che il metabolismo cambia e che il peso degli anni si inizia a sentire. Ma per ora non ho tempo di quste cose, e mi sento esattamente come il giorno prima.

Ad ogni modo, sin da quando ero bambina, per me il compleanno è un giorno speciale. E sono felice che pur crescendo non sia cambiata quella sensazione. Quando mi sono incontrata con Silvia Babette, abbiamo scelto appositamente questa data: perchè così, non avevo mai festeggiato.

E quindi eccoci in questa cucina, con venti persone, anche provenienti da lontano, che mi ascoltano e che fanno domande. Che ti regalano quel calore che ti riempie il cuore, anche se non ti conoscono affatto: e sei esattamente nella festa di compleanno che desideravi. Ho anche una torta e una bottiglia di vino che mi hanno regalato due corsisti.

Durante la prima ricetta arriva un mazzo, anzi un cestino stupendo, di fiori profumatissimi e variopinti: se fossero state rose rosse, mi sarei tranquillamente potuta mimatizzare tra i loro petali…

La serata comincia, scorre veloce e il tempo passa fin troppo in fretta. Dal forno escono profumi di frolla, cheese cake e caffè. Antonio scatta senza sosta per immortalare ogni istante, Forni mi ruba la planetaria per lavara e restituirmela linda, Silvia si muove come un folletto attenta a tutto e anticipa le mie mosse. Non sono abituata ad essere così riverita.

Bella è l’atmosfera che si crea, le battute, le domande e le risate. Poco prima delle 23 allestiamo il buffet e assaggiamo tutto, con la canzoncina di auguri che aleggia nell’aria accompagnata dal profumo dello zabaione alla malvasia appena tolto dal fuoco.

 

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