Tour tra templi, caffè e pioggia

Secondo giorno di Bali, o meglio, di Ubud e dintorni.

Se il primo giorno abbiamo fatto un mini tour a piedi fai da te, che vi racconto qui, l’intenzione di spostarsi nei dintorni, costringe ad affidarsi a una qualche guida poiché girare in autonomia è pressoché impensabile.

Noi abbiamo prenotato dall’Italia con il “Bali Fantastic Tour”, gestita da un signore italiano che collabora con un ragazzo locale che parla bene italiano e che è molto gentile e disponibile, anche se avete bisogno di informazioni relative ad altro.

Il tour giornaliero costa 25€ a persona, siete in macchina con un altra coppia, e ci sono diverse offerte di giri da fare.

Partenza ore 8.30 dall’hotel. Il cielo è plumbeo come ieri, quindi ci armiamo di mantellina e siamo pronti ad affrontare la giornata di eventuale pioggia con tutta la leggerezza di chi comunque è in vacanza.

Dopo un inizio traumatico guardando le tipiche danze e una rappresentazione tutta in balinese, la prima tappa è il tempio Pura Desa e subito dopo una abitazione tipica balinese.

Scopro l’esistenza di fiori che paiono in gum flower e che si chiamano frangipane. O una cosa simile. Curiose coincidenze che ha la vita.  Ci siamo poi spostati per andare a vedere Tengkulak Kaja, e fare la visita della grotta dell´elefante Goa Gajah. Non ci sono elefanti vivi, si chiama così per una statua che si trova nel tempio.

Il pranzo si fa con vista su lago e vulcano Batur, ma dato il tempo schifoso e nebbia annessa, non abbiamo idea di cosa offrisse il panorama. Era un muro come quelli che conoscono bene nella pianura padana. Una meraviglia. E il ristorante prettamente mangia turisti è l’unica nota negativa della giornata.

Pioggia a dirotto a parte…

Nel pomeriggio ci sono le tappe migliori. Si va presso una piantagione di caffè, o meglio, una sorta di piantagione didattica, e si assaggiano differenti caffè con la possibilità di prendere anche il Kopi Luwak, il caffè più pregiato al mondo, di cui potete conoscere anche uno di quei meravigliosi animaletti pelosi, che tengono proprio lí stile animale domestico.

Terminato il momento rigenerante del sorseggiare qualcosa di caldo, mentre la pioggia si fa sempre più intensa, ci dirigiamo al Tirta Empul.

Qui è davvero un peccato faccia brutto. È davvero un peccato avere la sensazione di essere costantemente sotto una doccia fredda. Non tanto per l’acqua, dato che ho una mantellina super mega figa, ma per 18 gradi di una giornata che di estate non ha nulla.

Siamo già zuppi dalla testa ai piedi, altrimenti saremmo entrati nella “piscina sacra”, in cui per purificarsi si deve passare per tre volte sotto le 11 bocche d’acqua, bagnandosi, ringraziando e assaggiando l’acqua della sorgente. Peccato, perchè è sicuramente una delle cose da inserire nella to do list.

Tornando passiamo da risaie e terrazzamenti della zona dello Tengalalang, ma ormai siamo fradici e cotti, felici di tornare in hotel per una doccia calda, nonostante il panorama sia davvero incantevole.

Domani ci aspettano alcuni dei templi più belli di tutta Bali, e se il Dio della pioggia ci assiste e decide di andare in vacanza pure lui, magari riusciamo a farli sotto il sole.

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