La storia di Toffee e il Pastry Joke Challenge

Sul numero di Pasticceria Internazionale di gennaio è uscito l’articolo dedicato a Cristina e al suo Toffee, crollato nel terremoto del 26 Ottobre.

16114560_1099493593512179_2813534077720696190_nIn questi mesi noi ci siamo mossi e al Sigep abbiamo presentato il progetto del Pastry Joke Challenge per riuscirle a dare una mano. Partiremo a brevissimo, e vi assicuro che sarà anche divertente! Intanto potete iniziare a seguire l’iniziativa sulla pagina facebook che abbiamo creato!

L’articolo l’avevate già in parte sentito nel video che avevo pubblicato qualche tempo fa quando ancora navigavamo in alto mare per trovare il modo di aiutarla, ma ve lo riporto qui sotto in modo integrale e vi ringraziamo perchè siete stati tantissimi a rispondere all’appello e a cercare di trovare una soluzione!

“Voglio raccontarvi una storia. Lei si chiama Cristina e vive a Camerino, un paese sulle colline maceratesi immerso tra il verde delle valli circostanti. A undici anni ha deciso che da grande avrebbe fatto la pasticcera, dopo che il nonno le raccontò che esisteva una scuola in cui insegnavano a cucinare. A ventitré si è buttata a 14976536_10210996156482120_5818048351018628734_ocapofitto nel suo sogno, con la paura di chi sta facendo un meraviglioso salto nel vuoto e l’entusiasmo di chi corre verso i propri sogni ai mille all’ora. È in quel momento che nasce Toffee. Un nome che non è dato a caso. E che in realtà non richiama il colore delle caramelle, ma riprende il titolo di una canzone di Vasco, perché come lui, che con quella canzone voleva far semplicemente emozionare con le parole, voleva dimostrare a se stessa, di poterlo fare con la sua pasticceria. E di trasmetterlo agli altri. Mi dice di essere una ragazza timida, chiusa e testarda, ma in realtà tutto questo è solo una corazza, di chi è fragile ma ha una forza che nemmeno immagina. Ci siamo conosciute quasi un mese fa. Prima eravamo uno di quei contatti che si hanno sui social network, che segui ma di cui in realtà non conosci nulla se non le foto e i pensieri che si condividono. E in un mese mi sembra di conoscerla da sempre. Siamo quasi coetanee e abbiamo una passione in comune, che più che una passione è un modo di vedere il mondo: la pasticceria.

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Solo che a lei ora è cambiata la vita. Solo che lei ora non ha più nulla. Il 26 ottobre, con il terremoto che ha devastato tutta quella zona di Italia, ha perso il suo negozio, ha perso il suo mondo e Camerino è ridotta a un pugno di macerie. Ricordo perfettamente la foto che ha pubblicato quel giorno: il muro totalmente crollato, macerie ovunque, i vasi ribaltati e le poche parole: “stiamo bene, ma Toffee non esiste più”.

Mi si è stretto lo stomaco. Perché sotto quelle macerie ci sarebbero potuti essere i miei sogni e la mia vita. Ci sarebbe potuta essere la vita di chiunque sia del nostro settore e sa cosa significa sentirsi la pasticceria sotto la pelle. Di chiunque sa cosa voglia dire aver investito i risparmi di una vita, passata e soprattutto futura, dei sacrifici, delle nottate passate in laboratorio, del sentirsi quasi più a casa della propria abitazione. Della fatica appagante dell’essere stanchi ma soddisfatti, dei sorrisi dei bambini che entrano in negozio e ti salutano, delle vetrine illuminate e addobbate per Natale. Mi si è stretto lo stomaco perché nei suoi panni io non so come avrei reagito e invece lei, ogni giorno che si sveglia, mantiene il suo bel sorriso. Mi hanno sempre detto che “se un sogno ha così tanti ostacoli significa che è quello giusto” e io continuo a crederci e per questo, insieme ad altri professionisti e semplicemente a persone che sanno che domani potrebbe capitare a loro, voglio aiutarla. Perché nella vita non si fa tutto per qualcosa in cambio, perché credo ancora nella bellezza del mondo e nel chi ti tende la mano solo per rivederti sorridere, conscio del fatto che magari domani le posizioni saranno invertite e sarai tu ad avere bisogno di un aiuto che non sai e non puoi chiedere. La burocrazia italiana è sempre troppo complicata, ma ce lo siamo promessi, ci riusciremo. E per una volta il lieto fine non sarà solo quello di una fiaba, ma quello che scriveremo noi. Quello di Toffee.

E ci stiamo riuscendo davvero, passo dopo passo. Ci stiamo muovendo per una raccolta fondi e siamo a un soffio dalla soluzione. Ma intanto il comune di Camerino ha organizzato i mercatni di Natale offrendo una casetta di legno per la rivendita a coloro che hanno perso l’attività con il sisma. Abbiamo coinvolto i pasticceri a macchia d’olio, quanto più potevamo, e la risposta, da tutta Italia, membri Ampi e non, è stata strabiliante. Per una volta possiamo davvero dire che l’unione fa la forza. Che c’è chi fa del bene per il gusto di aiutare e per nulla in cambio. Possiamo dire che stiamo tutti lavorando per il nuovo futuro di Cristina e del suo Toffee.”

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