Vedi Napoli e poi…

31 maggio, demo da Agrovo Alimentari. La prima dimostrazione che faccio in queste zone. Ero stata a Napoli solo una decina di anni fa con una amica originaria di qui, ma mi ricordo poco o nulla, se non una foto con il cielo azzurro e il Vesuvio sullo sfondo.

Faccio il lavoro più bello del mondo. Giro, incontro persone, luoghi, culture, panorami, cibi e profumi che lasciano senza parole. La demo è un copione ormai consolidato, che per fortuna mi permette di destreggiarmi anche quando ci sono imprevisti grandi come montagne. Qui abbiamo iniziato con il forno che non partiva, ed è stata un escalation di risate fino alle lacrime. Giornate esilaranti che fanno bene. A rrivi seria, nel limite del possibile di quanto io lo sia di solito. E te ne vai con il sorriso.

E poi, siamo stati a Sorrento: il golfo al tramonto è davvero commovente. Pare quasi di volare su quella distesa d’acqua col Vesuvio all’orizzonte, dietro cui muore il sole in un’esplosione di colori. Mangiare in riva al mare con l’umidità sulla pelle e tra i capelli, quelle goccioline invisibili che ti lasciano addosso il profumo del sale.

E poi c’è Napoli, con i mille colori e le mille contraddizioni. Girata con un amico in motorino, con l’aria in viso, il sole che scende e le virate tra le macchine incolonnate.

Una terrazza sul golfo, la pace e il silenzio che in tutta Napoli non trovi, una passeggiata sul lungomare e una cenetta di pesce in un locale che pare un gioiellino.

Si dice “vedi Napoli e poi muori”, ma per morire io aspetterei ancora un bel po’.

Preferisco pensare “vedi Napoli e poi ci ritorni”, quando hai bisogno della bellezza di questi luoghi che ho solo assaggiato, della costiera che ancora mi manca tutta, di Capri. Per inebriarsi di questo sole e questa allegria che pervade ogni cosa.

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